RGB | L’immagine digitale

La maggior parte delle immagini digitali che viediamo tutti i giorni sono in RGB e capiamone il funzionamento.

Cos’é l’RGB?

RGB è l’acronimo di Red, Green e Blue.

 

Perché RGB?

Le motivazioni sono più che altro scientifiche; prendendo come capisaldi questi 3 colori si ha la possibilità di ricreare la maggior parte dei colori visibili dall’occhio umano.

Il modello RGB è uno dei tanti modelli proposti per rappresentare in maniera esaustiva il colore, altri modelli fanno riferimento al cono CIE XYZ, alla sfera CIE L*a*b*, al modello HSV… il concetto che sta alla base di tutti questi modellli è che il colore sia rappresentabile nella sua interezza solo in uno spazio tridimensionale e quindi ha bisogno di 3 coordinate per definire ogni colore a prescindere dal modello scelto.

Il modello RGB è per la fisiologia dell’occhio umano e le tecnologie impiegate è il modello più facile da implementare; anche se recentemente Sharp ha introdotto la  tecnologia Quattron in cui ai classici RGB affianca Y (il giallo) con cui i suoi televisori riescono a riprodurre colori normalmente non ottenibili dai normali monitor RGB.

 

Come funziona?

In breve funziona imitando il comportamento della luce, sfruttando quella che è definita sintesi additiva. Sommando (cioé proiettando nello stesso punto) ogni colore “primario” (Red Green Blue)  il colore restituito è bianco, spegnendo tutte queste luci (quindi in assenza di luce) ho il nero. Variando in equal misura (equi-potenziale) l’intesità dei proiettori otterremo una scala di grigio, variando in maniera differente i singoli proiettori otterremo la maggior parte dei colori che l’uomo riesce a percepire.

Cerchi RGB

Somma addititva dei colori primari RGB – Red Green Blue

 

Nei televisori,  nei monitor e nei proiettori per ogni pixel ci sono 3 fosfori di colore differente primario sono accesi e spenti in maniera da dare ad ogni singola microscopica unità il proprio colore.

Il pixel, abbreviazione di picture element, si può considerate come l’elemento base per l’immagine digitale; un atomo composto dai quark Red Green & Blue.

Ad una distanza elevata o ad una risoluzione piuttosto alta l’occhio umano non è in grado di distinguere ogni singolo pixel del monitor, quindi il cervello umano ricostruisce l’immagine nel suo insieme.

Questo principio è stato scoperto prima che dagli scienziati dagli artisti esponenti del Puntinismo all’interno del movimento impressionista.

 

Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte - Georges Seurat

Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte – Georges Seurat

 

Tutti gli schermi sfruttano questo principio per riprodurre le immagini richieste (compreso il vostro monitor).

 

Tecnologia senza difetti? No anzi

RGB visibile nel modello Cie1931

Il triangolo racchiude i colori RGB visibi nel modello Cie1931

La tecnologia RGB oggigiorno è in grado di riprodurre immagini piuttosto fedeli, in schermi ultrapiatti il cui prezzo è costantemente in discesa, ma non è in grado di rappresentare tutti i colori visibili dall’occhio umano,  sono letteralmente TAGLIATI FUORI una vasta gamma di verdi e di colori “puri”; anche se pochissime persone se ne accorgono.

Per questo Sharp ha prodotto i Quattron in cui ha aggiunto il Giallo come punto cardine ottenere maggiori colori.

Le alternative di svilpppo future  sono due:

  • amplificare la capcità somma fra i 3 fosfori primari per produrre più colori
    i monitor più costosi sono in grado di riprodurre uno spettro maggiore di colore: il problema è tecnologico
  • aumentare il numero di fosfori presenti per ogni singolo pixe l
    la stessa cosa è avvenuta per alcune stampanti, che sono passate dalla quadricromia CMYK all’esalogia CMYK + Cyan chiaro + Magenta chiaro ottenendo risultati sensibilmente migliori.

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